giovedì 26 settembre 2013

I cervi sul Cansiglio non si abbattono, tentiamo di salvarli

Sono mesi che si continua a parlare del problema del numero elevato di cervi sul Cansiglio.
Le cifre  di questa specie animale che ci continuano ad essere annunciate con toni allarmistici sono assai imprecise: prima 1200 dopo 2000 ora 3200. 
E' molto curioso sapere che tutti i rappresentanti istituzionali del nostro territorio, Sindaci di quella zona compresi, continuano ad affermare in modo generico che sul Cansiglio vi sono troppi cervi e parlano di abbatterli in massa, quando poi, di recente, il Comandante delle Guardie Forestali  Regionale ha ufficialmente dichiarato che ancora nessun censimento preciso e scientifico sulla specie presente sull'altopiano trevigiano sia  stato ancora effettuato.
Addirittura un noto biologo che collabora anche con la Regione Veneto per la redazione del Piano Faunistico Venatorio ( quindi non proprio un animalista di parte), ha lanciato l'allarme di un  serio rischio estinzione della specie appartenente alla famiglia degli ungulati, proprio sul Cansiglio.
Onestamente, un comportamento corretto soprattutto nel pieno rispetto degli animali, sarebbe prima di tutto conoscere il loro numero esatto, poi valutare il reale impatto negativo e poi decidere quali provvedimenti si rendano necessari.
Non ti svegli al mattino e decidi di abbattere 400 animali in un anno, basandoti su degli avvistamenti di cacciatori o di semplici cittadini.
Tempo addietro, il Presidente della Provincia Muraro, aveva proposto un piano dettagliato per cercare di non uccidere questi animali, attraverso anche il loro trasporto verso altri luoghi idonei, dove poter far vivere  i cervi.
Sinceramente non sappiamo se quell'annuncio era solo un annuncio o corrispondeva a qualcosa di più concreto ed è per questo motivo che abbiamo deciso di chiedere una commissione che relazioni in modo dettagliato il Consiglio Provinciale nella quale siano invitati il Comandante del Corpo Forestale Veneto, il Comandante delle Guardie Venatorie Provinciale ed il Biologo Naturalista che collabora sempre con la Regione, insieme ai Sindaci interessati al problema. Su questa storia pensiamo che ci sia bisogno di maggiore chiarezza e soprattutto si debba affrontare il tema con grande professionalità sia scientifica che amministrativa.
Da parte nostra non nascondiamo una ferma contrarietà all'abbattimento di quegli splendidi animali e ci batteremo affinché sia almeno concessa  loro la possibilità di vivere serenamente.






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