mercoledì 26 marzo 2014

La Lega nord degna alleata della figlia di Le Pen



Può una provincia di 900.000 abitanti entrare in crisi per l’arrivo di 40 profughi ai quali dare un letto ? evidentemente no. Se li si volesse distribuire sul territorio,  uno per comune, non basterebbero a coprire neanche la metà dei comuni trevigiani.

Che la questione, in sé minima, tenga invece banco nel dibattito pubblico, dimostra l’atteggiamento ancora poco sereno, quasi al limite della fobia, rispetto all’immigrazione che ancora domina dalle nostre parti.

Non esiste nella realtà alcun problema vero, reale  e concreto nell'ospitare questi profughi. Nessun costo a carico della collettività trevigiana, nessun lavoro da " derubare" ai veneti. Solo pura e mera speculazione elettorale sulla pelle di poveri cristi.

Il caso dunque è tutto politico: la Lega punta a riacquisire il consenso che ha perso rispolverando il cavallo di battaglia del “dagli allo straniero”. Quel cavallo di battaglia che ha consentito a quel partito di costruire una macchina da soldi da investire in Tanzania, o in Albania per l’acquisto di lauree ai parenti e collaboratori del sovrano dei popoli del nord.

Non ci sono risorse sottratte al territorio o agli enti locali per destinarli all’accoglienza temporanea dei 40 profughi. E’ quindi demagogico contrapporre la situazione di disagio che vivono tanti trevigiani all’emergenza alla quale il Ministero dell’Interno, non sappiamo a dire il vero con quale strategia complessiva, ha scelto di rispondere distribuendo sul territorio nazionale gli immigrati scampati al naufragio. La sofferenza sociale che vive gran parte del paese non è causata da chi si imbarca su un gommone e, se non finisce in fondo al mare, spera di trovare una vita migliore e sfuggire a guerre, persecuzioni e povertà, ma da scelte politiche sbagliate portate avanti dai governi nazionali e dall’Unione Europea.

La Lega ricorda certamente l’arrivo dei profughi dalla Libia mandati dall’allora ministro dell’Interno Maroni, e quindi sa perfettamente di condurre una battaglia puramente propagandistica, fomentando paure e ostilità che non hanno alcuna base reale. In questo degna alleata del Front National della figlia di Le Pen, al quale è riuscita la successione dinastica che la magistratura ha reso impossibile al nostro Bossi.




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