mercoledì 9 aprile 2014

Villa Albrizzi Franchetti è un bene comune




E’ primavera e tante cittadine e cittadine approfittano delle belle giornate per visitare e godere delle bellezze naturali e artistiche delle quali il nostro territorio è fortunatamente ricco. Ma alcune realtà restano inspiegabilmente chiuse, quando invece potrebbero essere elementi di qualificazione e attrattività del territorio. Basta passare per il Terraglio per rendersene tristemente conto e vedere come sta messo un complesso che per la sua importanza storica, artistica e naturalistica, è un patrimonio di tutti  e come tale dovrebbe essere gestito e custodito. Quello di Villa Albrizzi- Franchetti.
Perché Villa Albrizzi-Franchetti non è aperta al pubblico ? Perché un compendio ricco di storia e di bellezza, di proprietà pubblica, deve essere sottratto alla fruizione della cittadinanza ?  Il complesso della villa, che sorge a Trovaso di Preganziol affacciandosi sulla statale, appare invece in stato di abbandono. Una luminaria con la stella cometa fa bella mostra di sé nella facciata di uno degli edifici, la vegetazione pare destinata a mangiarsi la vista delle splendide architetture della villa e delle due barchesse, non si sa se venga garantita la necessaria manutenzione per evitare un progressivo degrado delle strutture e delle opere d’arte che vi sono contenute.
E a che punto siamo con il progetto di portarvi lì una sede universitaria specializzata in moda e design e di creare un polo culturale di valenza interprovinciale, come promesso da Provincia e Fondazione Cassamarca quando, oltre tre anni fa, venne stipulato un protocollo di intesa con il quale la Provincia, che è proprietaria dal ’71 della villa, concedeva il complesso in concessione a Cassamarca per trent’anni, in cambio dell’impegno ad aprire entro 5 anni dall’accordo una sede universitaria ?
Sinistra Ecologia Libertà, tramite una interrogazione sarà presentata oggi in Provincia e rivolta al presidente Muraro, intende fare chiarezza su queste questioni e porre il tema di una eventuale revoca della concessione, laddove si verifichi che Fondazione Cassamarca ha cambiato idea sulla sede universitaria, o non sia in grado di garantire la corretta manutenzione e la fruizione pubblica del complesso per le quali si era impegnata.
Sentiamo dire fin troppo spesso che la vera ricchezza dell’Italia è il suo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Aggiungiamo che questa ricchezza esiste grazie alla cura e alla tradizione conservativa del nostro paese, e che sono oggi a rischio. Quella cultura della conservazione pubblica che chiediamo alla Provincia di dimostrare riguardo a Villa Franchetti, bene comune dei trevigiani e dell'Italia.

ecco il testo dell'interrogazione:
http://www.provincia.treviso.it/Engine/RAServeFile.php/f/Consiglieri/0000_000000000000416_2014_0038087_000.pdf

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