sabato 28 giugno 2014

La PaTreVe : tanto potere in mano di pochi


Da molto tempo si parla di PaTreVe, una nuova unione di territorio che dovrebbe comprendere le Province di Treviso, Venezia e Padova. Qualcosa di unico nel suo genere, in tutto il nostro paese.
Già questo dovrebbe porre delle domande a qualcuno. Un territorio vasto come metà della Regione Veneto, che dovrà occuparsi di grandi temi come lo sviluppo economico, la costruzione di strade, di ponti, di pianificazione urbanistica, di valorizzare il territorio e della sua tutela. Insieme alla gestione del trasporto pubblico urbano ed extraurbano. Insomma un ente amministrativo enorme. Tutti o quasi si stanno esprimendo con fervore a questa nuova soluzione di governo del territorio, dimenticandosi però di una cosa fondamentale. In questa nuova macchina amministrativa che potrebbe gestire risorse per centinaia di milioni di euro per conto dei cittadini, sono proprio questi ultimi che mancheranno nella loro gestione. Infatti, nessuno si sta ponendo seriamente il problema della partecipazione democratica, nell’amministrazione di questo nuovo ente territoriale.
Le nuove riforme dell'attuale governo stanno svuotando rapidamente le istituzioni di tutta la rappresentanza elettiva. Come se questa fosse la " sola " causa del malgoverno del paese. Nessuno si pone invece il problema contrario. Certamente negli ultimi anni siamo stati malgovernati ed anche male amministrati, ma questo forse è stato causato da scelte sbagliate e non da come sono composte le istituzioni. Bisogna fare molta attenzione nel porre nelle mani di poche persone, un grande potere.
Certo i Sindaci (che saranno l'assemblea del nuovo ente) e che dovranno gestire la PaTreVe, saranno pure capaci, ma ricordiamoci che gli stessi sono stati eletti , per il solo ambito del loro comune e con un mandato elettorale e del cittadino ben preciso e circostanziato. Non si capisce il perché essi si dovrebbero occupare anche di questioni che non appartengono al loro comune. Ormai si sta perdendo il concetto della rappresentanza democratica. Tu cittadino, ti scegli chi ti deve rappresentare per ogni livello istituzionale, e a lui chiedi spiegazioni di quello che ha fatto nel suo mandato elettorale. A lui chiedi trasparenza e disponibilità nell'affrontare temi e problemi che ti riguardano e che riguardano il territorio in cui vivi, e chiedi delle risposte. Invece con questo nuovo processo amministrativo, si tende a fare perfettamente il contrario. I grandi poteri economici, come Unindustria (la più favorevole alla PaTreVe) detteranno, di fatto, le condizioni a lei più utili, nella gestione politica del nuovo ente e sicuramente con il solo scopo di produrre profitto per le aziende a lei associate. E' un pericolo che nessuno sta ponendo seriamente in considerazione e questo ci preoccupa.
Non pensiamo che chi vede il nostro territorio come fonte di guadagno, possa ad esempio considerarne anche un suo sviluppo equo e sostenibile.
Consideriamo ora anche l'aspetto della rappresentanza.
Noi abbiamo già delle Consorziate o Società gestite direttamente dai comuni. Un esempio è l'Ascopiave, che è una Holding che gestisce il gas e non solo per tutto il nostro territorio. La sua governance è in mano ai partiti maggiori, che nelle stanze chiuse, si dividono i membri del suo consiglio di amministrazione. Sfidiamo chiunque a conoscere i nomi di chi è seduto nella stanza dei bottoni di questa grande società. La cosa è semplice, perché essi sono nominati e non eletti e quindi il cittadino è escluso, di fatto, nella scelta, non ne è nemmeno a conoscenza della sua esistenza. Inoltre lo stesso non partecipa alla sua gestione in nessun modo, pur "subendone" le scelte.
Siamo preoccupati per l'estrema facilità con cui si tende ora ad affrontare un tema così delicato e importante che ci riguarda da vicino e che si chiama amministrazione del territorio. 
Non capiamo perché si continua a sottovalutare il problema della rappresentanza democratica nelle istituzioni, continuando a eliminare tutti i processi elettivi, trasformando gli enti territoriali, in sole rappresentanze di secondo livello. Dimenticandoci che così i cittadini saranno sempre più lontani, dalla " cosa pubblica" e si sentiranno estranei dalla vita poltica. Se poi questo è lo scopo, iniziamo seriamente a preoccuparci tutti quanti.
Infine, se si deve mandare a casa il malgoverno della Lega, è più coinvolgente e sicuramente più bello, farlo con i cittadini accanto, che pongono nelle tue mani la loro speranza di cambiamento. Senza dover usare " fantasiosi" processi di ingegneria istituzionale, in cui pochi o nessuno ne riesce a capire la loro utilità vera.


Nessun commento:

Posta un commento