lunedì 8 luglio 2013

Con i Lavoratori della Berco S.p.A.

Venerdì scorso una delegazione di Sinistra Ecologia Libertà composta dal’ On. Giulio Marcon, dal nostro Gruppo Consiliare Provinciale e dalle compagne e compagni del Circolo di Castelfranco Veneto, ha incontrato le RSU della Berco S.p.A.
I lavoratori ci hanno espresso la loro grande preoccupazione per il loro futuro lavorativo.
Da qualche mese infatti, a fronte di un piano industriale ancora non chiaro e fatto solo di enunciati, esiste la concreta  possibilità che quasi 60 lavoratori della azienda della castellana (che fa parte del colosso tedesco ThyssenKrupp Ag), siano messi in mobilità per poi perdere definitivamente il loro posto di lavoro. Questo provvedimento riguarderebbe più di 610 lavoratori su tutta la struttura aziendale. 
La Berco S.p.A e' un’azienda fondata nel 1918 a Copparo nel Ferrarese come piccola impresa di riparazioni di macchine agricole.
La Società è stata acquistata dalla ThyssenKrupp Ag  nel 1999 ed è, a  tutt’oggi, una delle più grandi aziende italiane nella produzione di componenti e sistemi sotto carro per macchine movimento terra cingolate e attrezzature per la revisione e la manutenzione del sotto carro  del nostro paese. 
La crisi economica iniziata nel 2008 che ha colpito pesantemente tutto il settore non ha lasciato certamente indenne la Berco S.p.A. che negli anni ha presentato una serie di piani di ristrutturazione approvati sia dal Ministero dello Sviluppo Economico che dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.  Nonostante la produzione in ripresa a inizio del 2012, la capogruppo ThyssenKrupp nel quadro di un vasto piano di ristrutturazione, ha inserito nel maggio 2011 la Berco tra i possibili rami produttivi vendibili, seppure l'azienda sia una sorta di gioiello per la proprietaria tedesca.
Quindi sono più di due anni che i lavoratori dell’ azienda vivono in continuo allarme, senza di fatto conoscere realmente cosa ne sarà del loro futuro .
Negli ultimi mesi tutto il vecchio management è stato cambiato a  favore di uno nuovo che certamente, come raccontano i lavoratori, è poco incline ad un sano confronto con i sindacati, non rispondendo mai a precise domande sul futuro e facendo paventare la presenza in bilancio di fortissime perdite nella produzione e di un costo del lavoro che con gli anni è esponenzialmente aumentato, facendo sì che si arrivi alla messa in mobilità di molti lavoratori e la totale incertezza per il loro futuro, cancellando e non rinnovando anche la contrattazione di secondo livello che era stata anche una grande vittoria dei sindacati, dopo tantissimi anni di serrato confronto. 
Vogliamo ricordare che l'intera Berco S.p.A. occupa nel settore più di 3000 lavoratori di cui quasi 2300 nello stabilimento di Copparo e circa 500 a Castelfranco Veneto mentre gli altri sono in Piemonte ed in altre filiali sparse in Europa, Brasile, Usa e India . L'azienda è una impresa sostanzialmente sana: infatti il fatturato dello scorso anno ammontava a circa 500 milioni di euro dei quali attualmente solo il 10 per cento viene  rivolto verso il nostro paese mentre il restante 90 per cento è rivolto ai mercati esteri ( più del 30 per cento al mercato USA). 
Il futuro di questa società è ormai nelle mani  anche del governo italiano e da parte nostra è nata la necessità di porre una serie di azioni rivolte soprattutto verso la proprietà.
Ci appare assai strano che ci si voglia sbarazzare di una Azienda che prima appariva sana e forte e ora, solo pochi mesi dopo si deve tagliare come ceppo non più produttivo.
Al nuovo Management chiediamo maggiore rispetto per le realtà dei lavoratori, ponendosi nella giusta ottica di un corretto uso delle relazioni sindacali, che per noi devono essere fatte nella totale trasparenza e nella ricerca di un percorso condiviso sulle scelte future da adottare nei confronti dei lavoratori stessi.
A fine Luglio in Consiglio Provinciale sarà posto in votazione  anche un nostro Ordine del Giorno sul tema della Berco S.p.A. che chiederà alla Provincia di Treviso di mettere in campo tutte le azioni necessarie volte alla difesa di questa importante realtà produttiva del trevigiano.
Da parte del' On Marcon sono state preannunciate altre azioni   a livello parlamentare rivolte sia verso il Governo che verso la Capogruppo tedesca. 
A tutti i lavoratori la nostra totale solidarietà e la promessa di un pieno  impegno sulla questione.



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