venerdì 21 febbraio 2014

Ordine del giorno urgente su cittadini e territorio colpiti dal maltempo


A seguito del maltempo che aveva colpito nei giorni scorsi il nostro territorio, avevamo già presentato una interrogazione per conoscere le azioni che la Provincia aveva messo in atto nel passato, per quanto attiene la prevenzione del rischio idrogeologico http://www.provincia.treviso.it/Engine/RAServeFile.php/f/Consiglieri/0000_000000000000362_2014_0015699_000.pdf.
Abbiamo  visitato, in settimana, con le commissioni consiliari ambiente e protezione civile, alcuni luoghi che hanno subìto gravi danni, come Il Piave (oggetto di larghe erosioni dei suoi argini ) e le zone limitrofe come Mareno e Maserada (presenza di fenomeni di  ingrossamento della falde acquifere ) che hanno provocato l'allagamento di numerose abitazioni.
Qui molti cittadini  sono stati assistiti durante l'emergenza dalla protezione civile, esercito e croce rossa. In alcuni casi, sono state evacuate anche delle famiglie per la gravità della situazione.
Il Piave ( con gli argini erosi)
Ieri invece è stata la volta del vittoriese, dove sono presenti numerose  frane e smottamenti che hanno anche invaso alcune strade, non permettendo la libera circolazione degli autoveicoli. Anche lì sono state evacuate delle famiglie, in quanto le abitazioni sono a rischio. Inoltre alcune attività commerciali hanno dovuto chiudere, a causa dell'evidente vicinanza al fenomeno di smottamento, di larghe parti di territorio.
Frana in Via Val del Mar a Vittorio Veneto
A questo punto, insieme a tutte le opposizioni presenti in Provincia, abbiamo deciso che presenteremo un odg urgente che verrà posto in discussione e votazione nel Consiglio Provinciale di lunedì prossimo.
In questa nostra richiesta viene indicata l'assoluta necessità di intervenire in aiuto alle popolazioni ed al territorio colpiti dal maltempo.
Chiediamo una urgente attivazione da parte sia della Regione che del Governo, per trovare le risorse economiche necessarie per affrontare e risolvere i danni ingenti subiti. Particolare attenzione è stata da noi posta nel poter usufruire di risorse economiche per la prevenzione del rischio idrogeologico  e la relativa messa in sicurezza del nostro territorio.
Una indicazione che riteniamo importante, per evitare che nel futuro si possano evitare danni e disagi, come quelli avvenuti da poco.
Vogliamo ricordare che nel nostro paese si continua ad investire poco nella sicurezza dei territori, anche se sarebbe enormemente più intelligente intervenire sulla prevenzione del rischio idrogeologico e la cura del suolo.  Infatti negli ultimi anni si è spesa una cifra di quasi 4 volte superiore solo per riparare i danni da fenomeni atmosferici.
Certo, sapere che riusciamo a spendere ancora quasi 70 milioni di euro al giorno in spese militari, mentre si riescono a trovare con enorme difficoltà i soldi necessari per affrontare un tema così delicato che se non affrontato pone a rischio anche l’incolumità dei cittadini, è molto imbarazzante. Gli ultimi governi che si sono succeduti, e anche la Regione Veneto, dovrebbero invece pensare di più al territorio dove tutti noi viviamo.
Vogliamo sottolineare che tra le cause dei fenomeni di allagamento di vaste aree del trevigiano vi è anche il massiccio consumo di terreno agricolo, preferito al cemento. Solo negli ultimi anni un’ area di preziosa terra da coltivare grande come i comuni di Treviso e Castelfranco Veneto insieme, è stata letteralmente “mangiata” dal cemento in tutta la nostra provincia.
In questo modo l'acqua riesce sempre con maggiore difficoltà ad essere assorbita in quanto non trova che costruzioni o altro sul suo percorso. Insomma continuiamo a pensare che,( anche se da tempo avevamo sottolineato come una delle priorità da affrontare subito il rischio idrogeologico attraverso la presentazione di ordini del giorno, interrogazioni e richieste di commissioni), la relativa messa in sicurezza del territorio appare per il momento un tema che poco riesce a tener banco, in chi ci governa.
Anche il Capo della Protezione Civile Gabrielli, ha indicato la via della non edificazione per i prossimi dieci anni, come uno dei modi per prevenire i danni causati dal maltempo. Ma da noi tra prossimi piani casa, grandi opere viarie e non, questo consiglio non sarà sicuramente ascoltato.



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