mercoledì 30 aprile 2014

Tavolo permanente sulle mafie e criminalità organizzate

La commissione statuto della provincia riunitasi ieri, ha dato su nostra iniziativa il via libera all’istituzione di un tavolo permanente sulle mafie e criminalità organizzate.

Questa proposta, semplice dal punto di vista formale ma impegnativa dal punto di vista etico, e' inserita da mesi nell'agenda politica di Sinistra Ecologia e Libertà.

Dal 2012 infatti stiamo denunciando che  le infiltrazioni mafiose sono un fenomeno  presente anche nel nostro territorio e questo e' tristemente agevolato dalla crisi economica che attanaglia tutte le aziende e soprattutto le piccole sono più vulnerabili a questo tipo di fenomeno.
Calano le vendite, cala la produzione, si innalza il bisogno di avere denaro contante per far fronte e a spese e pagamenti, si rischia il fallimento: questi sono tutti fattori su cui le criminalità organizzate puntano ed hanno imparato a mettere gli occhi, in maniera che l'imprenditore in difficoltà si senta preso per la gola e diventi facile preda di questo modello mafioso più moderno,  che sta lentamente falsando la nostra economia locale.
Chiaramente attraverso questi sistemi meno sanguinolenti e quasi invisibili,  le mafie hanno mano libera per poter reinvestire e riciclare i proventi delle attività criminali più classiche, come il racket e l'usura.
Anche l’audizione della commissione antimafia, tenutasi  a Venezia nel 2013, ha denunciato  la presenza di cosche mafiose nel Veneto nella stesura del suo rapporto.
Per questi motivi  è nata la nostra  idea di promuovere la nascita di un tavolo permanente sulle mafie e criminalità organizzate.

Una azione utile che riteniamo per promuovere la cultura della legalità e la lotta alle mafie e da tempo ha visto ( anche e soprattutto attraverso il nostro impulso) la provincia di Treviso e' attiva su questo fronte fronte.

Infatti già nel marzo 2012 il Consiglio Provinciale aveva approvato il “ protocollo sulle legalità”  con cui si era proceduto alla adesione da parte della nostra provincia all' Associazione “ Avviso Pubblico” che riunisce i rappresentanti di Regioni, Province e Comuni impegnati a diffondere i valori della legalità e della democrazia contro le mafie.
In tal senso si era ritenuto di dare sostegno anche alla Associazione “ Libera” nata proprio con lo scopo di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e per promuovere la legalità e giustizia.

"Avviso pubblico" e "Libera" saranno il vero motore del “ tavolo permanente” ed a loro chiederemo l’effettivo sostegno ed un piano di elaborazione per coadiuvarci nelle attività.
La loro collaborazione sara' preziosa ed unica perché conoscono tutte l’informazioni necessarie a comprendere la situazione e hanno la capacità e la tecnica per divulgare ai cittadini tutte le notizie necessarie  per conoscere il fenomeno delle mafie e quello delle criminalità organizzate.


martedì 15 aprile 2014

No alla chiusura del Convitto del Maffioli, si al rilancio del polo scolastico a Castelfranco

Dopo l’approvazione del Decreto Delrio che non abolisce le province come sbandierato ai 4 venti, ma le svuota unicamente della democrazia elettiva per i cittadini, la provincia di Treviso  sarà  l’unica in tutto il Veneto a rimanere “ in vita” fino al 2016, sua scadenza naturale.Questo inevitabilmente  ci porta a continuare fino alla fine e senza diminuire l'attenzione gli impegni presi con il mandato elettorale del
2011 per i cittadini che hanno scelto di votare Sinistra Ecologia Libertà e non solo.
Non abbiamo  mai trascurato le segnalazioni che ci giungevano dal territorio e su questa strada vogliamo continuare.
In particolare seguiamo da anni il problema della Edilizia Scolastica nella nostra provincia.
Nel nostro territorio purtroppo, abbiamo ricevuto in eredità dalle precedenti amministrazioni molte  carenze strutturali  che colpiscono soprattutto il polo scolastico superiore della castellana: Il liceo Giorgione e l’Istituto Alberghiero Maffioli sono le situazioni più difficili in questo caso.
Non dimentichiamo comunque il Liceo Duca degli Abruzzi  di Treviso, il turistico alberghiero Beltrame a Vittorio Veneto, solo per fare alcuni esempi e non l'ennesimo elenco telefonico delle opere incompiute: stiamo
parlando  di Istituti che coinvolgono migliaia di studenti, centinaia di insegnanti e operatori scolastici.
C'è da sottolineare che anche l'attuale amministrazione non si è sprecata troppo in materia e ha un'idea molto soggettiva ed interessata del concetto dii "priorità".
Renzi proprio a Treviso promise ai sindaci che incontrò di porre la scuola al centro delle priorità del suo nuovo governo, ma ad oggi, spente le telecamere e continuato il tour, non ci sono novità e disponibilità
economiche tangibili per sgravare i problemi delle nostre scuole.
(In passato abbiamo convocato 3  commissioni provinciali ad hoc per denunciare le carenze segnalate da studenti, insegnanti ed operatori degli istituti scolastici superiori, che lamentano carenze di spazi per la
didattica, aule fatiscenti e edifici malandati.) .Durante l'ennesima ed ultima commissione da noi chiesta espressamente per conoscere in modo preciso di quante risorse economiche disponesse la
provincia  per rendere a norma sicure e sufficientemente capienti le nostre scuole, ci è stato comunicato che ad oggi la provincia ha previsto per il momento di destinare solo 2 milioni di euro per il settore edilizia
scolastica.
Briciole,  visto che la spesa necessaria solo per la messa in sicurezza e il totale adeguamento degli spazi necessari  e' di circa 35 milioni di euro. Se dovessimo considerare di risolvere  tutte le richieste degli istituti scolasti in modo completo, la somma totale supera i 140 milioni di euro.
La distanza tra le esigenze reali e ciò che può e vuole offrire chi ci amministra  è  siderale. Mancherebbero all’appello “ appena “ 33 milioni di euro.
Al momento,  dopo un ultimo incontro che abbiamo organizzato proprio a Castelfranco con la partecipazione del nuovo assessore provinciale all’edilizia scolastica Bonesso,  di buone notizie non ce ne sono.
Anzi, ne abbiamo avute di brutte, come la volontà di chiudere il Convitto del Maffioli, per far posto agli studenti dello stesso Istituto con nuove aule: in  poche parole il Maffioli  si sabota e mangia se' stesso, non
proprio la risposta attesa dai cittadini di Castelfranco.
Tra le altre cose, questa situazione non tiene minimamente in delle conto delle richieste del territorio: per molte famiglie il Convitto è un luogo con un'importante  valenza sociale ed educativa e che prepara ad un lavoro con un alto grado di socialità e di scambi personali.
A maggior ragione ci appare illogica la costruzione di una nuova palestra per la modica cifra di 1 milione e 700 mila euro a Motta di Livenza, fatto già  denunciato sulla stampa locale  in quanto non è di alcuna priorità,  ma forse l'ultima regalia dell'assessore provinciale Speranzon ai propri elettori.
Già è' stato concesso un ampliamento per il Liceo Berto a Mogliano, che non e' certamente una emergenza scolastica, ma probabilmente tiene in buon conto che Mogliano Veneto è la città di Muraro, il,quale  vorrà lasciare un buon ricordo ai suoi concittadini come ultimo presidente della provincia.
Non ci fermeremo comunque nel mantenere alta la nostra attenzione sulle scuole della provincia e su Castelfranco in particolare, perché è giusto che una città che ha una importante offerta formativa sul territorio, abbia anche  strutture all'altezza.
Se poi dobbiamo considerare  quanto poco si è investito in termini economici a Castelfranco  in rapporto ad altre realtà del trevigiano, e'proprio ora che la giunta provinciale metta mano al portafoglio.




mercoledì 9 aprile 2014

Villa Albrizzi Franchetti è un bene comune




E’ primavera e tante cittadine e cittadine approfittano delle belle giornate per visitare e godere delle bellezze naturali e artistiche delle quali il nostro territorio è fortunatamente ricco. Ma alcune realtà restano inspiegabilmente chiuse, quando invece potrebbero essere elementi di qualificazione e attrattività del territorio. Basta passare per il Terraglio per rendersene tristemente conto e vedere come sta messo un complesso che per la sua importanza storica, artistica e naturalistica, è un patrimonio di tutti  e come tale dovrebbe essere gestito e custodito. Quello di Villa Albrizzi- Franchetti.
Perché Villa Albrizzi-Franchetti non è aperta al pubblico ? Perché un compendio ricco di storia e di bellezza, di proprietà pubblica, deve essere sottratto alla fruizione della cittadinanza ?  Il complesso della villa, che sorge a Trovaso di Preganziol affacciandosi sulla statale, appare invece in stato di abbandono. Una luminaria con la stella cometa fa bella mostra di sé nella facciata di uno degli edifici, la vegetazione pare destinata a mangiarsi la vista delle splendide architetture della villa e delle due barchesse, non si sa se venga garantita la necessaria manutenzione per evitare un progressivo degrado delle strutture e delle opere d’arte che vi sono contenute.
E a che punto siamo con il progetto di portarvi lì una sede universitaria specializzata in moda e design e di creare un polo culturale di valenza interprovinciale, come promesso da Provincia e Fondazione Cassamarca quando, oltre tre anni fa, venne stipulato un protocollo di intesa con il quale la Provincia, che è proprietaria dal ’71 della villa, concedeva il complesso in concessione a Cassamarca per trent’anni, in cambio dell’impegno ad aprire entro 5 anni dall’accordo una sede universitaria ?
Sinistra Ecologia Libertà, tramite una interrogazione sarà presentata oggi in Provincia e rivolta al presidente Muraro, intende fare chiarezza su queste questioni e porre il tema di una eventuale revoca della concessione, laddove si verifichi che Fondazione Cassamarca ha cambiato idea sulla sede universitaria, o non sia in grado di garantire la corretta manutenzione e la fruizione pubblica del complesso per le quali si era impegnata.
Sentiamo dire fin troppo spesso che la vera ricchezza dell’Italia è il suo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Aggiungiamo che questa ricchezza esiste grazie alla cura e alla tradizione conservativa del nostro paese, e che sono oggi a rischio. Quella cultura della conservazione pubblica che chiediamo alla Provincia di dimostrare riguardo a Villa Franchetti, bene comune dei trevigiani e dell'Italia.

ecco il testo dell'interrogazione:
http://www.provincia.treviso.it/Engine/RAServeFile.php/f/Consiglieri/0000_000000000000416_2014_0038087_000.pdf