Sono
mesi che si continua a parlare del problema del numero elevato di
cervi sul Cansiglio.
Le cifre di
questa specie animale che ci continuano ad essere annunciate con toni
allarmistici sono assai imprecise: prima 1200 dopo 2000 ora 3200.
E'
molto curioso sapere che tutti i rappresentanti istituzionali del
nostro territorio, Sindaci di quella zona compresi, continuano ad
affermare in modo generico che sul Cansiglio vi sono troppi cervi e
parlano di abbatterli in massa, quando poi, di recente, il Comandante
delle Guardie Forestali Regionale ha ufficialmente dichiarato
che ancora nessun censimento preciso e scientifico sulla specie
presente sull'altopiano trevigiano sia stato ancora effettuato.
Addirittura
un noto biologo che collabora anche con la Regione Veneto per la
redazione del Piano Faunistico Venatorio ( quindi non proprio un
animalista di parte), ha lanciato l'allarme di un serio rischio
estinzione della specie appartenente alla famiglia degli ungulati,
proprio sul Cansiglio.
Onestamente,
un comportamento corretto soprattutto nel pieno rispetto degli
animali, sarebbe prima di tutto conoscere il loro numero esatto, poi
valutare il reale impatto negativo e poi decidere quali provvedimenti
si rendano necessari.
Non
ti svegli al mattino e decidi di abbattere 400 animali in un anno,
basandoti su degli avvistamenti di cacciatori o di semplici
cittadini.
Tempo
addietro, il Presidente della Provincia Muraro, aveva proposto un
piano dettagliato per cercare di non uccidere questi animali,
attraverso anche il loro trasporto verso altri luoghi idonei, dove poter far vivere i cervi.
Sinceramente
non sappiamo se quell'annuncio era solo un annuncio o corrispondeva a
qualcosa di più concreto ed è per questo motivo che abbiamo deciso
di chiedere una commissione che relazioni in modo dettagliato il
Consiglio Provinciale nella quale siano invitati il Comandante del
Corpo Forestale Veneto, il Comandante delle Guardie Venatorie Provinciale ed il Biologo Naturalista che collabora sempre
con la Regione, insieme ai
Sindaci interessati al problema. Su questa storia pensiamo che ci sia
bisogno di maggiore chiarezza e soprattutto si debba affrontare il
tema con grande professionalità sia scientifica che amministrativa.
Da
parte nostra non nascondiamo una ferma contrarietà all'abbattimento
di quegli splendidi animali e ci batteremo affinché sia almeno
concessa loro la possibilità di vivere serenamente.