A fronte del forte disagio sociale
causato dalla crisi e in presenza di una sempre maggiore domanda di
alloggi popolari a basso canone di locazione, si rendono sempre più
urgenti politiche per il diritto alla casa.
Secondo quanto era emerso da una
commissione provinciale da noi chiesta e a cui era stata invitata la
dirigenza dell'ATER, il numero degli alloggi liberi ma non
assegnabili nell'immediato a causa di interventi di
manutenzione e messa a norma , sono circa 600. Per la
ristrutturazione di una parte di questi è già previsto uno
stanziamento da parte della Regione Veneto di circa 2 milioni di
euro.
In ogni caso questo grande numero di
alloggi è li presente e chiuso e per il momento non assegnabile a
nessuno.
In un momento così delicato perché
non provare a realizzare un progetto sperimentale dove si assegnano
una parte di appartamenti dove il problema della loro non poter
essere assegnati è causato da lavori di piccola manutenzione e/o di
adeguamento impiantistico.
I lavori dovrebbero essere realizzati
dagli assegnatari a loro cura e spesa , con recupero dei costi
sostenuti mediante successivo scomputo dal canone locativo.
Il comune di Milano nei mesi scorsi ha
creato un bando per una prima assegnazione di 50 alloggi con questo
identico criterio . E' una proposta sperimentale dedicata a chi ha
già fatto richiesta di un alloggio popolare , tramite regolare
domanda ed è in possesso di tutti i requisiti necessari per essere
presente nella graduatoria.
Perché non provare ad iniziare anche
noi, attraverso un coinvolgimento sia dell'ATER che degli
alloggi di proprietà dei comuni.
Non ci sembra una proposta "
marziana " e non percorribile, almeno che non ci sia una non
volontà della politica .
A chi ha problemi economici e di vera
difficoltà , si deve in qualche modo rispondere con qualche
spiraglio e non sempre con la sola risposta ormai usuale "
non ci sono più le risorse"
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