sabato 23 novembre 2013

Il bando regionale per il sostegno alle famiglie in difficoltà va riaperto


La notizia dell’esistenza del bando ha cominciato a circolare da poco tempo e male, si sono quindi  verificati intasamenti in corrispondenza della scadenza per la presentazione della domanda, fissata per il giorno 21 novembre, alle ore 12,00, in tutti i comuni; e in molti non hanno avuto la possibilità di venire  a conoscenza dell’esistenza del bando oppure ne sono venuti a conoscenza troppo tardi per presentare la domanda.

Ricordiamo che il bando si rivolge alle famiglie con reddito ISEE inferiore ai 16.000,00, per contributi a spese sanitarie o bollette. Una platea, dunque, molto molto ampia.

Già una volta la Regione ha prorogato il termine, dal 30 novembre al 9 dicembre, entro il quale i Comuni devono provvedere a richiedere alla Regione l’accesso al fondo, mantenendo però fissa la scadenza per i cittadini del 21 novembre.

Vista la situazione economica e sociale nella quale versa il nostro territorio, e vista la necessità di dare a tutti coloro che sono in situazioni di difficoltà e bisogno, e non solo a coloro che a vario titolo sono già inseriti dentro la rete dei servizi pubblici di sostegno, la possibilità di richiedere di entrare nella graduatoria regionale per l’accesso al contributo, chiediamo perciò che la Regione provveda urgentemente a riaprire i termini per la presentazione della domanda presso i Comuni.

La richiesta sarà presentata  con un ordine del giorno, nel prossimo Consiglio Provinciale previsto per il giorno 25 novembre p.v.

Luca De Marco
coord prov Sinistra Ecologia Libertà

mercoledì 13 novembre 2013

Sinistra Ecologia Liberta' con i sindacati contro la legge di stabilita'

Sinistra Ecologia Libertà sostiene e condivide le ragioni della mobilitazione sindacale contro la legge di stabilità del governo Letta-Alfano. Auspica perciò la buona riuscita dello sciopero generale di domani, affinché si manifesti la necessità di un cambio di rotta nelle politiche economiche e sociali che questo governo, in linea con i precedenti, sta portando avanti. 
L’idea che dalla crisi si esca riducendo il numero, i diritti e gli stipendi dei lavoratori e tagliando i servizi, è un assunto ideologico che sta provocando sofferenze sociali enormi in paesi come la Grecia, senza risolvere i problemi della crisi e anzi aggravando l’ingiustizia sociale che sta alla base del momento difficile che il mondo e l’Italia stanno conoscendo da anni.
Fuori dall’Europa, il ciclo economico si sta riattivando positivamente grazie a massicci investimenti pubblici e a politiche espansive messe in atto dalle autorità centrali. L’Europa a guida conservatrice continua invece a restare invischiata in una politica di austerità che potrebbe portare alla disgregazione totale della intera costruzione europea.
La legge di stabilità del governo si muove tutta all’interno della logica di ristrettezza economica imposta dalla visione austerica, e i tentativi di marketing non possono nascondere la realtà di un intervento fiscale miserrimo a vantaggio dei lavoratori, che non ripaga dell’iva aumentata a ottobre né dei tagli sulle detrazioni fiscali, e che verrà certamente fagocitato dall’aumento della fiscalità locale, obbligato dalla situazione di strozzatura economica nella quale si continuano a tenere i Comuni. Non si intravvede nessuna misura di redistribuzione, che chieda alle pensioni d’oro e ai grandi patrimoni di contribuire al difficile momento del paese. E anzi si impoveriscono i lavoratori pubblici, si taglia sulla sanità, si creano ostacoli all’occupazione attraverso l’inasprimento del blocco del turn-over, si colpisce il potere d'acquisto dei pensionati.
In questa legge di stabilità il lavoro non è al centro, ma è messo sotto, schiacciato dalle logiche ragionieristiche che non tengono in alcun conto la vita reale delle persone e dal veto incrociato di forze politiche innaturalmente unite in un governo il cui unico scopo è chiaramente la salvezza di sé stesso e non del paese e dei suoi cittadini.
Quando invece la realtà di ogni giorno, guardiamo da ultimo al caso Electrolux, ci pone davanti tutta l’urgenza di avere un governo capace di assumere su di sé l’onere di indicare una via, e di metterci del proprio, affinché la parte pubblica non assista impotente alle dinamiche di mercato lasciate alla pura logica del massimo profitto, ma diventi protagonista di un nuova fase di intervento in economia, che ridìa al nostro paese una politica industriale, e lo faccia in maniera innovativa all’insegna della sostenibilità sociale e ambientale.

Per questo la legge di stabilità deve essere radicalmente cambiata in parlamento, e ovviamente non per introdurre nuove sanatorie fiscali o svendere le spiagge, ma per introdurre equità, alleviare la sofferenza sociale e attivare politiche virtuose di rilancio dell’attività economica attraverso la ripresa della domanda, pubblica e privata.

LDM

lunedì 4 novembre 2013

Consiglio provinciale straordinario su Electrolux

Come hanno riportato i giornali ieri, in seguito ad una nostra precisa richiesta formale, il Presidente Muraro ha convocato un Consiglio Provinciale straordinario sul tema della crisi Electrolux (e non solo), verso la  metà del mese.
Al di là della presenza o meno di alcuni Ministri che verranno invitati, a noi interessa che qualcuno, a questo punto, faccia qualcosa di concreto per tentare di tamponare il disagio di chi questa crisi la sta subendo sulla sua pelle. La politica si deve ora prendere le proprie responsabilità.
Quando noi parliamo di vicinanza del territorio ai lavoratori ed alle loro famiglie, questo non dovrà avvenire con strette di mano o pacche sulle spalle, ma  con seri provvedimenti da parte di chi ci governa sia a livello provinciale che regionale e nazionale , attuando  scelte e/o atti concreti. Abbiamo in mente di proporre nel Consiglio Provinciale straordinario annunciato, proposte che andranno  proprio verso quella direzione.
Ormai i lavoratori sono stanchi delle solite e noiose dichiarazioni di buoni intenti. Sono anni che ne hanno ascoltate anche troppe.
Da sottolineare, purtroppo, che ormai anche la nostra provincia è attanagliata dalla crisi e che tutti i suoi migliori settori produttivi sono in difficoltà. Molte aziende stanno chiudendo con la conseguente perdita del lavoro di molte persone coinvolgendo le famiglie in una triste spirale di povertà.

Nessuno certamente possiede la bacchetta magica, ma alla fine deve esistere in questo nostro paese qualcuno che non faccia sempre il Ponzio Pilato che, lavandosene le mani, pronuncia la laconica frase “c’è la crisi", senza mettere mai in campo nessuna soluzione concreta per cercare di uscirne.


venerdì 1 novembre 2013

Le agevolazioni delle tariffe della MOM per anziani e studenti, sono la nostra priorità

Nell'ultima commissione trasporti, svoltasi due giorni fà,  sono stati presentati i primi dati sull'andamento della nuova società di trasporto pubblico MOM Mobilità di Marca. Erano presenti sia il Presidente Sartor che il Direttore Colladon.
I dati presentati  sui primi 40 giorni di attività, fanno notare un aumento degli introiti da parte della azienda, cosa naturale, in quanto vi è  stato un aumento medio delle tariffe sugli abbonamenti sopratutto sull'extraurbano. Cosa che noi denunciamo da sempre.
Abbiamo fatto notare al Management e anche all'Assessore presente, che esiste una nostra mozione, presentata in un Consiglio Provinciale passato e votata all'unanimità, che impegna la MOM a rivedere le tariffe cercando di calmierarne l'evidente aumento.
Ma sopratutto ci siamo interessati a ricordare che per noi, sono di assoluta importanza il tema della agevolazioni per anziani e  studenti . Quindi tutte le fasce più deboli che usufruiscono del servizio di trasporto pubblico.
La nostra proposta è stata quella di agevolazioni, basate sulla progressività. Presentando alla azienda l ISEE, si determina un tariffa corrispondente. Ci appare profondamente ingiusto che famiglie con studenti  ed anziani più poveri, devono  pagare la medesima tariffa di altre ben più ricche. Abbiamo anche ricordato che, per noi la priorità su dove investire eventuali utili aziendali e nuovi  trasferimenti di risorse da parte della Regione Veneto, era e rimane sempre, quella di  limitare l'impatto economico ai vari fruitori del servizio e alla salvaguardia dei lavoratori. Non simo interessati alle pensiline elettroniche e alla estetica , ma alla sicurezza degli automezzi che circolano.
Abbiamo visto che pian piano, le nostre proposte stanno avendo la giusta attenzione  sia dell'Assessore che del Direttore Colladon, e noi continueremo nei prossimi mesi a ricordagli sempre quello che noi desideriamo che sia la  MOM. Una azienda sicura per chi vi lavora, agevole sia nelle tariffe che nelle tratte presenti per chi ne fruisce del servizio. Vogliamo ricordare che,  ancora la gara per l'appalto sul trasporto pubblico non è stata ancora fatta e che vi sarebbe anche la possibilità, che tutta questa operazione della unificazione, ideata da Muraro non serva a nulla, perché qualche vettore privato o straniero, potrà  vincere l'appalto e creare una nuova società di trasporto.