martedì 10 settembre 2013

Il Consiglio Provinciale dice no alla discarica di Paese.

Ieri sera, il Consiglio Provinciale ha espresso parere negativo, secondo quanto previsto dall'articolo 16 della legge regionale 11/2010, fermando il progetto di ampliamento della discarica terra a Castagnole di Paese.
Questo progetto avrebbe previsto la costruzione di un impianto per la raccolta, lo stoccaggio e lo smaltimento di un rifiuto  speciale  : l'amianto.
Una decisione presa con il solo voto contrario del Consigliere di Forza Italia per il Veneto Mario Gabrielli.
Alla riunione del Consiglio Provinciale, erano presenti molti cittadini di Paese che da anni combattono contro questo progetto e che nel momento della votazione, hanno giustamente manifestato tutta loro soddisfazione con un grande applauso liberatorio.
Il progetto presentato dalla ditta Mosole è stato fin dall'inizio oggetto delle nostra convinta opposizione perché il luogo prescelto e cioè Paese è un territorio, già ampiamente " usato" e martoriato da un numero impressionate di discariche e cave ( circa 30).. In secondo luogo non rispettava il principio della "prossimità"di produzione del rifiuto, della sua raccolta e del  suo definitivo smaltimento. Un criterio su cui poi si basa il parere che viene espresso dal Consiglio Provinciale. Vogliamo sottolineare che esiste certamente la necessità di smaltire un rifiuto speciale e pericoloso come l'amianto, ma certamente il nostro territorio non può continuare ad essere oggetto di continue aperture di discariche e anche di eventuali impianti per i rifiuti speciali.
Da sottolineare che per i rifiuti come l'amianto,  vale la normativa per la libera circolazione della merci per tutta l'europa. Abbiamo quindi proposto di cercare dei siti già attivi a cui rivolgere l'attenzione per lo smaltimento , in quanto anche dalla relazione dell'Arpav, buona parte del rifiuto speciale non proveniva ne'dalla nostra Provincia e nemmeno dalla nostra Regione.
I cittadini di Paese hanno portato avanti questa lunga battaglia, anche attraverso la raccolta di migliaia di firme, che hanno certamente permesso non solo una maggiore sensibilizzazione sul problema, ma hanno permesso a tutti i consiglieri una maggiore e profonda riflessione sul delicato problema.
Alla fine questa lotta, a cui noi ci siamo ben volentieri affiancati fin dall'inizio della discussione del problema in provincia, è stata vinta.
Certo ora il problema esiste e sicuramente ci aspettiamo anche un eventuale ricorso al tar, da parte della ditta Mosole. Ma noi continueremo ad essere a fianco dei cittadini perché è giusto che prevalga la volontà ed il desiderio da parte degli abitanti di Paese, di vivere in un ambiente sano e con pochi o nulli pericoli per la salute. E non certamente il criterio opposto che spesso accade, ove gli abitanti di un territorio subiscono scelte a loro indigeste.
Ieri la Provincia di Treviso ha dimostrato di essere vicino alle esigenze del territorio.
Speriamo e ci auguriamo che questo avvenga sempre più spesso.

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