lunedì 16 settembre 2013

La povertà ruba la dignità, la speranza e i diritti

Continuano ad uscire delle statistiche drammatiche sul lavoro. Altri 1000 posti persi  nei primi 4 mesi  nel trevigiano. Un trend negativo che continua inesorabilmente a non fermarsi rispetto all'anno precedente. Altre 1100 iscritti nelle liste di mobilità sempre nei primi 4 mesi e sempre in aumento rispetto all'anno precedente.

La crisi sta uccidendo tutti la produzione industriale del territorio : tutti i  maggiori settori produttivi presenti nella marca sono in netta crisi . A questo si innesca un inevitabile processo di impoverimento delle famiglie  che ormai non ce la fanno più ad arrivare a metà mese. Onestamente tutti gli sforzi di chi governa il nostro territorio, sindaci di centro sinistra in particolare , dovrebbero essere volti a tamponare l'effetto povertà che si sta creando e no su altre cose forse meno urgenti e che la loro realizzazione impegnerebbe tempi lunghissimi ( vedi per esempio il recente dibattito sull'accorpamento dei comuni del trevigiano).

La provincia dovrebbe  porre le politiche sul  lavoro ( che è ancora una delle funzioni in seno all'ente), tra le sue priorità . A tal proposito attendiamo ancora la promessa della giunta di istituire una serie di commissioni che ponevano questo tema al centro della attività del Consiglio Provinciale.

Noi nei prossimi giorni intendiamo ricordare al Presidente Muraro quello che aveva promesso nelle due sedute straordinarie del Consiglio sulla crisi,  e cioè quello di un percorso condiviso anche con tutte le associazioni di categoria e sindacali e con tutte le forze politiche presenti ,  per elaborare insieme delle proposte su come uscire da questa crisi presente nel territorio.

Da un punto di vista del sociale invece  porteremo  in Consiglio Provinciale delle proposte  rivolte  anche ai sindaci del territorio, attraverso la presentazione di un prossimo  Ordine del Giorno con queste proposte: creazione subito di fondi sociali e per la non autosufficienza, subito i pagamenti delle pubbliche amministrazioni nei confronti di chi fornisce beni e servizi, sospendere gli sfratti esecutivi, destinare il patrimonio sfitto e quello confiscato alle attività criminali ai più bisognosi e ad uso sociale, riconoscere momentaneamente la residenza presso i municipi ai senza dimora per poter accedere ai servizi socio sanitari, nei vari progetti di riqualificazione urbana vi debba esistere lo spazio per alloggi  per le famiglie che non hanno nulla o quasi per poter vivere dignitosamente.

Consideriamo che l'istituzione del reddito minimo garantito, sia una delle soluzioni migliori per poter aiutare molte persone ad uscire dalla crisi e dalla povertà. Vogliamo ricordare che esiste alla Camera dei Deputati una dettagliata proposta, a suo tempo depositata che meriterebbe di essere posta, tra le priorità legislative da discutere in parlamento.

Non vogliano la luna, ma solo che il Lavoro ed  il Welfare siamo le vere priorità da affrontare subito, e dove sia concentrato il massimo sforzo di tutti gli amministratori del nostro territorio. Pensiamo che i cittadini chiedano questo.

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