domenica 28 aprile 2013

No alla discarica di Casale sul Sile


Ribadiamo un nostro no deciso alla apertura della discarica di Casale sul Sile, un  no  già espresso in Consiglio Provinciale nel luglio 2012, con il voto unanime di tutti i consiglieri.
Una decisione della Provincia di Treviso prevista  dalla legge Regionale n.11/2010  e che all’art 16 recita : “non possono essere rilasciati provvedimenti di approvazione dei progetti di impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, né concesse autorizzazioni all’esercizio di nuovi impianti di smaltimento o recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, in assenza di una deliberazione del consiglio provinciale competente per il territorio”. La legge regionale prevede che debba esserci il parere del Consiglio Provinciale come necessario e vincolante per poter autorizzare nuove discariche per rifiuti speciali sul nostro territorio. Il criterio si basa  sulla “Indispensabilità” di impianti nuovi, e per capire se lo sono veramente è necessario capire se l’impianto proposto sia indispensabile.
Sempre secondo questo articolo, la Giunta Regionale del Veneto effettua tramite l’Osservatorio rifiuti dell’ARPAV Regionale, una serie di studi e valutazioni tecniche che aiutano a decidere sul criterio principale che permette il rilascio di nuove autorizzazione per nuovi impianti di smaltimento o recupero pericolosi o non (discariche ed inceneritori).
Nella relazione dell’ARPAV che ci è pervenuta al momento della discussione sul nuovo impianto di discarica per Casale sul Sile, risulta tra l’altro che il ricorso a nuove discariche è ormai relegato ad un ruolo marginale, dato che a causa della sfavorevole congiuntura economica si è ridotta la quantità di rifiuti prodotta,  e  che viene privilegiato il recupero rispetto allo smaltimento. 
La relazione indica  anche che negli ultimi anni nelle discariche per rifiuti non pericolosi (escludendo quelle per il materiale edile) i rifiuti avviati sono stati 850 mila tonnellate (anno 2009), inferiore al limite di 1 milione di tonnellate di rifiuti per anno (quantitativo previsto).
Dall’altra parte il volume approvato di oltre 7 milioni di metri cubi di rifiuti non pericolosi che corrispondono ad oltre 8 milioni di tonnellate, sulla base delle discariche già presenti e regolarmente approvate, fa sì che esse possano  far fronte per altri cinque anni allo smaltimento dei rifiuti presenti nella zona.
Da qui la decisione del Consiglio Provinciale, con il voto favorevole di tutti i consiglieri della commissione, di non dare l’autorizzazione alla discarica di Casale sul Sile.
A questo punto chiediamo che la Provincia ricorra al Tar rispetto alla decisione presa nella Commissione VIA regionale.  Una decisione   che  rigettiamo con forza anche perché  nasce solo da puri aspetti di guadagno della ditta, e non da reali esigenze di smaltimento dei rifiuti, come già evidenziato nella relazione dell' ARPAV presentata un anno fa. 
Ci appare alquanto strano il mancato voto contrario della Provincia di Treviso durante la riunione della Commissione per il rilascio dell'autorizzazione, perché appare anche non in linea  con la  volontà espressa dal Consiglio Provinciale nel luglio 2012. 
Nel nostro territorio non servono altre discariche, anzi si dovrebbe procedere con maggiori controlli su quelle già presenti, per evitare situazioni assai pericolose per la salute dei cittadini trevigiani come è accaduto per l'impianto presente nella cittadina di Zero Branco (caso Mestrinaro), ove addirittura non si trattavano regolarmente rifiuti pericolosi. Infatti vi è sul triste caso, anche una indagine della Procura di Venezia
Le circa 310 mila tonnellate  di  rifiuti male odoranti   della discarica di Casale sul Sile, inseriti in un polmone verde, insieme al continuo passaggio di autocarri all'interno delle strade cittadine, ci sembrano veramente troppo da poter sopportare anche per i cittadini più pazienti.

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